Caffè al porto

Sulla terrazza di questo bar
affacciato all’orizzonte dove comincia
il molo che punta verso oriente
e l’ultima terra s’abbandona al mare,
in questo mattino di sole che abbaglia
e di semplice quiete tu mi dici
restiamo qui finché giunga la sera
mentre io, lentamente,
giro piano il mio caffè
nella tazzina orlata di rosso.

Perché mi guardi e a che pensi,
mi chiedi ora che il mare è così azzurro
e l’affanno della vita è lontano,
mentre un peschereccio torna lento
beccheggiando verso il porto
con la scia di gabbiani che,
striduli, gli volano intorno.

Penso che il nostro stare insieme
sia un piccolo dettaglio, ma importante,
una cucitura raffinata sull’orlo del vestito
che indossiamo e che chiamiamo vita,
sul cui risvolto appare un’etichetta,
forse già un po’ logora, un po’ stropicciata
che non è di alta sartoria
ma su cui ancor si legge che è
di buona marca,  e si chiama amore.

Umberto Druschovic di Aosta

Scrivi l'Amore - Premio Mario Berrino (edizione 2017)

Caffè al porto