Io che ti cerco

Ti ho cercata sulle punte di grappoli di fiori di ciliegio,
tra le fronde di foglie d’ulivo,
dove si nasconde l’oro e l’argento.
o frugato tra nembi minacciosi,
dentro gli uragani,
su soffi di scirocco,
nei controalisei.
Ho guardato lungo le strade che portano in Oriente,
in sentieri mai battuti,
per tratturi antichi,
in mille e mille sogni di avventure.
Ho esplorato le profondità di tutti gli Oceani,
i ghiacci dei mari del Nord,
fiordi e risacche,
rive di placide spiagge assolate.
Ti ho cercata tra i cristalli di quarzo delle sabbie dei deserti,
nei caravanserragli del Gobi,
su radure infocate,
per sterminate aride steppe.
Ho tentato sulle punte gonfie di neve delle faggete d’Abruzzo,
tra i cedri di Ramallah,
tra i fieri abeti rossi lituani,
tra gli aceri della Nuova Caledonia.
Ti ho cercata in umili case di periferia,
nelle banlieu,
tra rue ed angiporti,
dentro piazze tristi,
in mercati affollati,
rovistando nella noia della vita di tutti i giorni,
lungo le Thuileries,
agli angoli della Quinta strada,
frugando tra lustrini e paillettes…
e ancora ti cerco,
senza lena, senza sosta, senza risparmio,
senza lesinar fatica,
schiavo dell’unico terrore di trovarti, finalmente, un giorno,
irraggiungibile,
eppure così vicino.

Nino Angelo D'Annunzio

Scrivi l'Amore - Premio Mario Berrino (edizione 2018)

Io che ti cerco