Il Ragazzo Kaspar

Kaspar, dopo mille e mille giorni di cammino, vide, in fondo alla valle dov’era arrivato, un monte cosi alto da oscurare il sole. Decise: “Lassù, scriverò i miei versi più belli!”. Sali fino alla cima.
Tutto intorno a lui vallate verdissime, distese di boschi e altre montagne e paesi. Gli uomini e le loro miserie gli apparivano piccoli come formiche.
Su un pianoro c’era un piccolo lago colorato d’azzurro.
Un vento leggero ne increspava la superficie.
Si sedette e inizio a raccontare al lago una nuova poesia. Sentiva il cuore vibrare e allora scriveva.
Gli uccelli, incantati, volavano intorno per leggere quelle parole prima che l’acqua, gelosa, le cancellasse per portarle in fondo al suo scrigno.

Pierluigi Mondani

Scrivi l'Amore - Premio Mario Berrino (edizione 2011)

Il Ragazzo Kaspar